Matteo Consolini nasce a Reggio Emilia il 29-04-1974, dopo aver frequentato, in maniera positiva, l’Istituto d’Arte Gaetano Chierici, nel 1996 entra a far parte dello studio fotografico del padre, LUCA CONSOLINI FOTOGRAFO, questo lo porta a confrontarsi subito con il mondo del lavoro in cui ottiene buoni risultati e che gli da la possibilità di affrontare sempre nuove esperienze.

Il suo studio fotografico nasce 40 anni fa dalla caparbietà e fantasia del padre che vanta, tra i suoi clienti, nomi importanti nel mondo del fashion, still life, food e engineering. Sicuramente la vicinanza di un professionista, come suo padre, con una lunga esperienza alle spalle e la presenza di Viglio Ferrari (28 anni di esperienza fotografica e informatica) all’interno del suo studio lo ha aiutato ad apprendere più velocemente le tecniche lavorative e a rimanere sempre all’avanguardia nelle tecnologie software e hardware digitali.

Oltre che una professione la fotografia è per Matteo una vera e propria passione. Nel 2005 in occasione del rinnovo del locale, Planet Cafè di Reggio Emilia, ha la possibilità di esporre 2 personali dal titolo: “Le parole sono segrete nelle fotografie” e “Cosa sognano formiche verdi”.

Le foto esposte, che vengono posizionate nel locale per completare l’arredamento delle stanze, sono: uno studio in Bianco e Nero della luce su nudo di corpo femminile e una rivisitazione di immagini di animali australiani sacri agli aborigeni.
Nel 2008 si tuffa nell’esperienza della Settimana della Fotografia Europea esponendo nella categoria OFF una mostra intitolata S.H.E. all’interno del negozio InternoB197 in Stradone del Vescovado. Le 9 opere esposte vengono realizzate cercando di sottolineare l’importanza della figura femminile, il tentativo, sperimentale, è stato quello di unire la bellezza del nudo femminile con la fredda rigidità degli elementi architettonici della città. Il titolo stesso dell’opera, infatti, letto scomposto racchiude parole fondamentali per la sua analisi: S (shadow) H (habitat) E (elements).


Nel 2009 cogliendo nuovamente l’occasione offerta dalla Settimana della Fotografia Europea ha esposto i suoi lavori nel negozio Undicidecimi di piazza San Prospero, in questa occasione ha dovuto superare la grossa sfida creata dalla mancanza di spazio con un idea decisamente innovativa, è riuscito, infatti, ad ovviare a questo problema esponendo le opere direttamente sulle lenti degli occhiali.

 

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